Avendo avuto l’onore di poter contribuire alla
definizione della collaborazione tra Coquis -
Ateneo della cucina italiana e il Pastificio
Lagano, una realtà laziale di notevole qualità, ho ben pensato che valesse
la pena pensare a una ricetta che celebrasse la loro meraviglio pasta e, in
particolare, uno degli ultimi formati in corso di sperimentazione - le fettuccine
- che presto saranno disponibili sul mercato.
Visto il formato, ho scelto un condimento non troppo
invadente, fatto di alici, ovviamente quelle sotto sale dato che non volevo
contaminazioni da parte di oli di dubbia qualità, e il succo estratto dai gambi
della bieta rossa, di un colore intenso e con la capacità di colorare veramente notevole, tanto da
far sembrare il piatto una classica pasta al sugo di pomodoro. Infine, come elemento
croccante, al quale non so mai rinunciare, i pinoli, tostati velocemente in
modo da esaltarne il gusto.
Le alici, dopo averle dissalate, le ho fatte brevemente soffriggere
nell’olio extravergine di oliva, al quale ho aggiunto anche uno spicchio d’aglio
e un poco di peperoncino.
Il succo della bieta rossa, invece, l’ho aggiunto solo al
momento della mantecatura, insieme all’acqua di cottura della pasta, in modo da
lasciarne quanto più possibile inalterate le caratteristiche organolettiche,
visto che tutti gli estratti da frutta e verdura non amano il calore
prolungato.
Infine, immediatamente prima di impiattare, i pinoli, che
ovviamente non devono subire troppo l’umidità della pasta, pena perdere parte
della loro croccantezza.
Concludo dicendovi che, per l’estrazione del succo, vi
servirà necessariamente un estrattore, qui
decisamente più adatto di una centrifuga, che
traumatizzerebbe troppo i delicati gambi della bieta.
Ingredienti (per 4 persone)
Per la pasta
- Tre etti e venti di fettuccine
- Cinque alici sotto sale (una è per la guarnizione)
- Otto cucchiai di olio extravergine di oliva
- Uno spicchio d’aglio
- Un pezzetto di peperoncino
- Sale marino grosso
Per il succo di bieta rossa
- Una trentina di gambi di bieta rossa
Per i pinoli tostati
- Quattro cucchiai rasi di pinoli sgusciati
Mettete in un’ampia pentola l'acqua per la pasta,
salatela - io la salo sempre subito, più che altro per non correre il rischio
di dimenticarmi di farlo dopo - portatela sul fuoco e, nell’attesa che
raggiunga il bollore, procedete con la preparazione del condimento.
Tostate i pinoli, mettendoli in un padellino antiaderente,
che porterete sul fuoco, a fiamma media. Fate prendere calore e, ruotando il
padellino quasi continuamente, fate tostare i pinoli e quando questi saranno
leggermente dorati, spegnete e travasateli in una ciotola. Mi raccomando, non
lasciate i pinoli a freddarsi nel padellino, altrimenti continuerebbero a
tostarsi per effetto del calore residuo.
Pulite le alici, rimuovendone la lisca centrale, le
piccole lische che si trovano sui bordi dei filetti e, infine, sciacquandole
molto accuratamente sotto l'acqua corrente, in modo da eliminare ogni traccia
di sale, quindi asciugatele accuratamente con qualche foglio di carta da cucina.
Se volete, prendete una delle alici, ricavatene i due
filetti, che poi dividerete ancora a metà, in modo da ottenere quattro strisce
lunghe e sottili, che arrotolerete su sé stesse e userete poi come elemento di
guarnizione al momento dell’impiattamento.
Mettete le rimanenti alici sul tagliere, poi, usando un
coltello con la lama grande e ben affilata, tagliatele sommariamente in pezzi piuttosto
piccoli.
Prendete una padella molto ampia, tale da poter contenere
la pasta per la mantecatura finale e metteteci otto cucchiai di olio
extravergine e un poco di peperoncino macinato grossolanamente, la cui quantità
dipenderà ovviamente dal vostro amore per il piccante.
Sbucciate lo spicchio d’aglio e grattugiatelo
direttamente nella padella, usando una grattugia a lama fine come questa
della Microplane oppure uno
schiaccia aglio. Se non volete che se ne senta troppo il suo sapore, allora schiacciatelo
leggermente, senza sbucciarlo, e unitelo intero, ricordandovi poi di toglierlo
prima di unire anche la pasta per la mantecatura.
Unite anche le alici e portate
la padella sul fuoco, a fiamma media, facendo soffriggere per circa un paio di
minuti, in modo che le alici possano ammorbidirsi, senza però sfarsi.
Il motivo di partire a freddo è dovuto alla presenza
dell’aglio grattugiato, che tende a bruciarsi molto rapidamente, cosa che
accadrebbe se faceste prima scaldare l’olio, per poi unire le alici. Se invece
avete optato per l’aglio intero, allora potrete procedere nel modo classico,
facendo prima dorare l’aglio e aggiungendo poi le alici.
Ricavate infine il succo dai gambi della bieta rossa, passandoli
nella centrifuga o nell’estrattore, raccogliendolo in un contenitore o in un
dosatore.
Quando l’acqua bolle, tuffateci le fettuccine e fatele
cuocere, avendo cura di mantenerle ben al dente, poi, quando mancano un paio di
minuti, riportate sul fuoco anche la padella con il condimento.
Quando la pasta è cotta, prendetela con un forchettone e
travasatela direttamente nella padella con il condimento, rialzando la fiamma, che
dovrà essere ben vivace, avviando la fase della mantecatura, aggiungendo un
mestolo dell’acqua di cottura e un mestolo del succo di bieta rossa.
Procedete con la mantecatura, interrompendola quando la
pasta risulterà ben cremosa e colorata, con un fondo quasi del tutto ridotto
per effetto della completa evaporazione dell’acqua.
Quando la cremosità è quella giusta, spegnete, aggiungete
i pinoli tostati, date un’ultima mescolata, quindi impiattate rapidamente per
evitare che la pasta si asciughi, dando eventualmente un leggero giro di olio
extravergine su ciascuna porzione - qui è questione di gusti e, anche se a me
piace, voi regolatevi come preferite - e guarnendo con i filetti di alice messi
da parte.
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RispondiEliminaRenovations Fort St John