Ricordate che il pesce crudo, prima di essere preparato e
servito, deve essere abbattuto o congelato (il tempo di abbattimento dipende dalla
temperatura e va dalle 9 ore a -40° fino alle 96 a -15°) in modo da eliminare
il rischio di contaminazioni da parte di batteri e parassiti, tra i quali il
più pericoloso è sicuramente l'Anisakis. Per quanto riguarda gli esercizi commerciali, punti
vendita e ristoranti, esiste l'obbligo di informazione al consumatore, come
stabilito dal Ministero della Salute.
Meno noti di
quelli di zucca, ma altrettanto buoni, i fiori di zucchina sono la mia passione
e, quando trovo delle zucchine romanesche così fresche da averle ancora sodo e croccante, le prendo sempre per un
doppio utilizzo: le zucchine per un contorno, così da far felice moglie e
figlia; i fiori per qualche altra ricetta, da decidere secondo ispirazione del
momento, come quasi sempre accade, peraltro.
Questa volta, un primo piatto di pasta, dove ai fiori, sbollentati
per pochi minuti e poi trasformati in crema, usando solo olio extravergine,
sale marino e un pizzico di pepe, ho abbinato una tartare di gamberi rossi di
Anzio, presi al solito dalla mia pescheria di fiducia e aggiunta solo al momento dell’impiattamento, condita
solamente con olio extravergine di oliva, sale marino e semi di coriandolo
macinati.
Completano il piatto le briciole di olive taggiasche,
fatte prima essiccare lentamente in forno e poi passate al tritatutto.
In definitiva, un piatto semplice, anche se non veloce da
preparare, visto il tempo richiesto dalle olive, che comunque potrete preparare
in anticipo e in quantità abbondante, dato che poi le briciole si conserveranno
in frigorifero per qualche settimana.
Ingredienti (per 4 persone)
Per la pasta
- Tre etti e venti di spaghettoni
- Uno spicchio d’aglio
- Quattro cucchiai di olio extravergine di oliva
- Sale marino grosso
- Pepe nero
Per la crema di fiori di zucchina
- Venti fiori di zucchina, freschissimi (fiori di zucca in alternativa)
- Due cucchiai di olio extravergine d’oliva
- Sale marino fino
Per la tartare di gamberi rossi
- Otto gamberi rossi
- Un cucchiaio di olio extravergine di oliva
- Semi di coriandolo
- Sale marino
Per la terra di olive
- Una trentina di olive taggiasche
Partite naturalmente con la polvere di olive taggiasche, che
richiederà almeno tre ore, visto la necessità della loro essiccatura.
Prendete una piccola teglia e metteteci un pezzo di carta
da forno, quindi prendete le olive taggiasche, privatele del nocciolo, tagliatele
a metà, più che altro per ridurre il tempo richiesto dell’essiccatura, quindi
disponetele nella teglia, ben separate tra loro.
Infornate la teglia in forno preriscaldato a 90°, fino a
quando le olive non si saranno ben raggrinzite,
segno che buona parte della loro acqua sarà oramai evaporata, cosa che le
renderà molto secche, cosa necessaria per poterle poi ridurre in briciole.
Mi raccomando, non abbiate fretta e non alzate la
temperatura, dato che le olive devono disidratarsi e non cuocersi, e 90° è la
giusta temperatura per far evaporare l'acqua in modo non traumatico.
Quando l'essiccatura è al punto giusto, togliete la teglia
dal forno e fate freddare le olive, quindi mettetele tritatutto, facendolo andare alla massima velocità, fino ad
ottenere le briciole, che in virtù della struttura delle olive, in particolare
della loro componente grassa, saranno grossolane nella dimensione e morbide
nella consistenza, quasi a sembrare una sorta di terra umida.
Mettete da parte le briciole di olive e preparate la
crema di fiori di zucchina, eliminando da questi la base, più dura, tenendo
solo le foglie e, se volete, anche il
pistillo, a patto che sia sodo e di un bel giallo acceso, cosa che io ho fatto.
Prendete una ciotola bella grande e riempietela con acqua
freddissima, magari aggiungendo anche del ghiaccio o, se non l'avete, mettendo
preventivamente la ciotola con l'acqua nel frigorifero.
Portate a bollore abbondante acqua leggermente salata,
quindi tuffateci i fiori, facendoli cuocere, dalla ripresa del bollore, giusto
un paio di minuti, tre al massimo.
Quando i fiori sono pronti, prendeteli con un mestolo
bucato e travasateli nell’acqua ghiacciata, in modo da fermarne la cottura,
quindi scolateli definitivamente e fateli asciugare, ricordandovi di non
buttare la loro acqua di cottura, che dovrete far freddare (freddare i fiori e
poi usare l’acqua di cottura ancora calda è, di fatto, un nonsense) e che poi vi servirà per dare la giusta densità alla
crema.
Raccogliete i fiori nel bicchiere del frullatore, tradizionale o a immersione che sia, aggiungete due
cucchiai di olio extravergine e mezzo mestolo dell'acqua di cottura, poi fate
andare il frullatore alla massima velocità, fino ad ottenere un composto liscio
e senza residui solidi.
Regolate di sale e valutate la densità della crema, che
dovrà essere piuttosto fluida, senza però preoccuparvi troppo, dato che poi, al
momento della mantecatura, potrete usare l’acqua di cottura della pasta per
regolare il tutto.
Per ultimo, prima della cottura della pasta, i gamberi
rossi, che pulirete, rimuovendone la testa, il carapace e il filamento
intestinale, questo provando ad estrarlo delicatamente o, se si dovesse
rompere, facendo una piccola incisione sul dorso dei gamberi e togliendolo
usando la punta di un coltellino.
Con le teste, che non useremo per questa ricetta, potete
naturalmente farci altro o semplicemente congelarle per usi futuri.
Mettete i gamberi sul tagliere e poi, usando un coltello
adatto e ben affilato, come ad esempio il classico Santoku, batteteli in modo da ridurne la polpa alla consistenza
che preferite, anche se, per questa ricetta, suggerisco di batterla piuttosto a
lungo, in modo da ottenere una consistenza morbida.
Quando la polpa comincia a essere piuttosto fine, unite
l’olio extravergine e continuate a batterla, aggiungendo anche il sale marino e
un pizzico di semi di coriandolo macinati, lavorando il composto ancora per una
trentina di secondi, tenendolo poi da parte in attesa di usarlo.
Prendete una padella molto ampia (volendo potete fare
questa operazione parallelamente alla cottura della pasta), tale da poter
contenere la pasta per la mantecatura finale, metteteci quattro cucchiai di
olio extravergine e lo spicchio d’aglio, grattugiato direttamente nella
padella, usando una grattugia a lama fine come questa della Microplane, cosa che gli permetterà di sprigionare al meglio tutto
il suo profumo e sapore.
Portate la padella sul fuoco e fate andare a fiamma
bassa, fino a quando l’aglio non comincerà a sfrigolare - fate attenzione, dato
che l’aglio così lavorato tende a bruciarsi molto rapidamente - momento nel
quale aggiungerete la crema di fiori di zucchina, mescolando per bene in modo
che questa si armonizzi con l’olio e l’aglio.
Spegnete la fiamma sotto la padella e mettete sul fuoco
l’acqua per la pasta - che sia abbondante, mi raccomando - salandola (io la
salo sempre subito, più che altro per evitare di scordarmi di farlo dopo) e,
quando è a bollore, tuffateci gli spaghettoni e fateli cuocere, mantenendoli
bene al dente.
Quando mancano un paio di minuti alla fine della cottura
della pasta, prendete una tazza (ne basta una, dato che c’è anche la crema di
fiori a dare morbidezza) e riempitela
con la sua acqua, ricca di amido, che vi servirà per la mantecatura finale.
Un modo alternativo, e direi anche preferibile visto che
non vi costringe a mettere da parte l'acqua di cottura è quello di prendere la
pasta direttamente dalla sua pentola, usando un forchettone o un mestolo a
seconda del formato della pasta, e unirla direttamente nella padella con il
condimento. In questo modo avrete a disposizione tutta l'acqua di cottura,
senza dover fare considerazione su quanta ve ne serva, con il rischio di
sbagliare.
Nel caso non aveste proceduto in parallelo, completando
quindi il condimento in anticipo rispetto all’avvio della cottura della pasta,
riportate la padella sul fuoco, in modo che il condimento sia alla giusta
temperatura quando vi unirete la pasta.
Quando la pasta è ben al dente, scolatela velocemente e,
senza perdere tempo ad eliminare completamente l’acqua di cottura, unitela
nella padella con il condimento, al quale avrete aggiunto una generosa macinata
di pepe nero, riportandola sul fuoco, alzando la fiamma e procedendo con la
mantecatura, usando l'acqua di cottura messa da parte e facendo in modo che la
pasta risulti ben cremosa.
Quando la mantecatura è completa, impiattate rapidamente,
distribuendo le briciole di olive su ciascuna porzione, quasi come fosse del
parmigiano, completando con la tartare di gamberi rossi, messa sopra alla pasta
- qui dovrete necessariamente dare alla pasta la classica forma a nido - servendo rapidamente per evitare
che la pasta si asciughi.
Very nice article.
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